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Le serate impossibili di Via Palma

Le serate impossibili di Via Palma

Le serate impossibili di Via Palma

Il 26 luglio 2019, a partire dalle ore 18.30, Cittadini Illumina(n)ti ha contribuito ad organizzare nel centro storico di Ivrea un insieme di attività che avessero come protagonisti i commercianti, gli artigiani, i ristoratori di via Quattro Martiri.

Più conosciuta in città come via “Palma”, essa fa parte senz'altro della parte più suggestiva e ricca di rimandi storici della città: al di sotto del Castello che la domina imperioso, cuore del ghetto ebraico nel quale sono nati Camillo e Adriano Olivetti, via Palma sale ripida e stretta sul suo lastricato antico, sul quale si affacciano due negozi di moda femminile, due trattorie, una bottega artigiana che fabbrica borse e zainetti, un negozio di antiquariato e stampe antiche, un rivenditore di dischi in vinile, una bottega d'arte in cui giovani pittori eporediesi dipingono ogni giorno, la sinagoga di Ivrea, un ciabattino, una tisaneria, la sede della squadra di aranceri del rione, e così via.

Una strada che vive e produce, in cui si possono ancora respirare atmosfere di tradizione ma anche incontrare i sempre più numerosi turisti che visitano Ivrea in ogni parte dell'anno.

Abbiamo dato vita ad un format intitolato “Le serate impossibili di via Palma – Le altre Italie” e reso ogni esercizio, a turno e per il tempo di mezz'ora, il teatro di brevi incontri accessibili a tutti:

in uno si raccontava l'Ivrea a cavallo tra Otto e Novecento attraverso la lettura di alcune grandi pagine di Salvator Gotta e di esposizioni fotografiche, in un altro si ragionava sul ruolo dei centro storici nella comunità del futuro, in un altro ancora si ricordavano alcune pagine appassionanti della controcultura italiana, musicale e letteraria, e così via. Non abbiamo inteso dare vita a un piccolo festival né avevamo ambizioni di organizzare un ciclo di conferenze puntuali ed esaustive, ma più semplicemente invitare persone piuttosto conosciute nella comunità eporediese - e che su di essa esercitano il loro carisma - a cimentarsi per gioco con argomenti a proposito dei quali si potessero definire esperte. Abbiamo cominciato da quei cittadini che da sempre gettano una luce sulla comunità con il loro lavoro, il loro impegno, la loro cultura, la loro generosità: cittadini illuminanti de facto.

Per quanto non sia facile restituire numericamente con precisione la partecipazione del pubblico alle diverse iniziative, possiamo dire che abbiamo registrato con una certa sorpresa una media di 50-60 persone ad ogni piccolo appuntamento.

Nel corso della serata circa 500 persone hanno preso parte alle iniziative, tutte ovviamente gratuite. Per la prima volta i ristoratori della via si sono associati facendo cassa comune, organizzando una cena “sotto le stelle” alla quale hanno partecipato 160 persone, tutte sedute e servite ai tavoli.

Nel corso della serata è stata anche inaugurato il laboratorio “Ivrea paranoica”, in cui circa 20 persone sono state chiamate a raccontare il loro incubo sul futuro della Città (di questa iniziativa si racconta più approfonditamente nell’articolo ad essa dedicato). Abbiamo inoltre cominciato a distribuire i questionari per la mappature dei pubblici, secondo quanto stabilito nel nostro progetto. 
Ci pare che la riuscita di questa prima attività di Cittadini Illumina(n)ti sia indubbia, e abbia già generato alcune ricadute positive: la possibilità di realizzare ancora tutti assieme qualcosa di simile (grazie alla ripetibilità del format) la prossima estate; un’inversione di tendenza nella disponibilità degli esercizi a collaborare in rete; l’attivazione di un racconto del centro storico per una volta più intonato al prestigio e al carisma della sua eredità culturale più autentica.